giovedì 31 ottobre 2013

La soglia, il guardiano e Madre Acqua



Porta alchemica - Villa Palombara - Roma
Siamo immersi nel fluire del tempo, passiamo da un'azione all'altra con l'attenzione concentrata allo scorrere delle lancette sull'orologio, in fretta, in fretta, che siamo in ritardo come il coniglio di Alice. Anche quando siamo necessariamente fermi, sull'autobus che ci porta a casa - nel letto prima di dormire, a tavola durante il pranzo - la corsa prosegue nello scorrere veloce dei pensieri, e così con grande difficoltà sperimentiamo quello stato di quiete interiore, di silenzio, di presenza che è il nostro stato naturale.
Bambini giocano sulla riva del mare, proprio dove le onde scompaiono inghiottite dalla sabbia, c'è solo la voce dell'acqua che si arrotola e torna a casa, ritmica, potente, eterna. 

Da un tempo infinito la riva è visitata dalle onde, da un tempo infinito i bambini giocano con la sabbia bagnata, perché in quel gioco non c'è più il tempo, ogni altro suono si ritira sullo sfondo ed esiste solo il mare e la sensazione della sabbia nelle mani. Quella è una Porta.
E’ quando la ruota dei pensieri si ferma e una vastità senza tempo né spazio si allarga amorevole dentro di noi e intorno a noi. 
Sulla soglia della Porta c'è un Guardiano, ovviamente dovevamo aspettarcelo un guardiano. Ha un aspetto bellicoso e oscuro, le sue armi sono l'abitudine rassicurante al continuo chiacchierare della mente, la paura dello spazio vuoto,  il senso di vertigine che arriva dal silenzio, il terrore di entrare in contatto con domande a cui non si sa dare una risposta. 
Quando il Guardiano compare porta con sé uno specchio impietoso, nel riflesso ci siamo noi, per intero, ogni aspetto di ciò che siamo, e per nessuno è un confronto confortevole, l'ombra.
È lì per riportarci indietro, per spingerci via con convinzioni che riconosciamo bene: "dove credi di andare? Non hai cose più importanti da fare? Cosa ti gingilli che sei un adulto con responsabilità. Il tempo di giocare è finito, la vita non è un divertimento, cosa pensi di trovare qui? Cosa sei, impazzito?".
La nostra mente ordinaria ha paura, troppo spazio e troppo grande, nessun tempo scandito e ordinato, nessuna confortevole definizione di chi siamo.
Serve molta pazienza amorevole, con noi stessi e il nostro spaventato guardiano, nessuna lotta ma una amorevole pazienza, per potersi immergere completamente nel momento presente. 
Chi dipinge, scrive, compie qualunque azione con la passione e l'entusiasmo di un bimbo conosce questa possibilità, chi è presente ad ogni momento della sua vita con la curiosità e la meraviglia di un bimbo riconosce che è da questo stato che arrivano le intuizioni creative, le idee nuove, originali, le soluzioni geniali. Quando la mente ordinaria arretra sullo sfondo si apre la Porta, il Guardiano si distrae ed è possibile varcare la Soglia.
Ciò che ci attende dall'altro lato è la dimensione nella quale incontrare realtà al di là di questa realtà, raccogliere la saggezza molto più vasta della saggezza accumulata nella nostra esperienza cosciente, e ammirare un linguaggio simbolico che ci accompagna dal tempo lontano dei nostri più lontani antenati. 
Camminiamo sulla riva di un mare, ogni passo crea un'impronta unica sulla sabbia e l'onda gentile subito la cancella, perché sia possibile dimenticare l'illusione del tempo lineare. 
Così l'acqua tanto vasta e sorprendente può parlarci piano, come un Maestro, come uno Spirito Sacro, può parlarci come se la vedessimo per la prima volta.
Ogni informazione e conoscenza della mente razionale, ogni giudizio e pregiudizio, svanisce dentro di noi, evaporato per la meraviglia.
Lì è oltre la Soglia, e l'insegnamento della Grande Acqua può parlare piano all'essenza di ciò che siamo veramente.
Ogni onda chiama un'altra onda, ogni onda gioca con le dita dei nostri piedi e ci racconta con l'amorevole canto di una madre come da molto, molto lontano, la catena analogica di significati simbolici legata all'acqua è materiale vivo per noi come per le più antiche comunità umane. 
È solo necessario ricordare, è solo necessario permettere un silenzio intorno a noi, dentro di noi, una interruzione del suono di metallo della mente ordinaria per tornare ad ascoltare la voce rotonda dell'Acqua.
Proviamo a giocare sulla riva, ecco una piccola onda arriva a stento a sfiorarci la punta dei piedi e ridendo porta in sé il patrimonio della vita intrauterina e della nascita individuale, di tutte le nascite e rinascite che sperimentiamo in questa vita, del nuovo e fresco giorno che è ogni giorno.
Le grandi acque disabitate e silenziose sono narrate dai miti di popoli diversi e lontani, ogni narrazione evoca un primo mare senza confini su cui aleggia lo spirito creatore, e spesso è dai fondali scuri che è possibile recuperare gli elementi per avviare il processo creativo. Con coraggio è necessario immergersi, con determinazione trattenere tra le dita quel po' di terra che darà fondamenta al mondo. 
Subito una sorella onda la scavalca più veloce e forte e avvolge le caviglie come se ci chiamasse in acque più lontane e ricorda alla nostra coscienza la profondità e la notte degli abissi popolati di tutto ciò che non possiamo conoscere di noi stessi e della stessa vita.
Nella solida oscurità dei fondali abitano i mostri di molte leggende, creature troppo aliene all'umanità da poter sentire compassione, ma anche tesori al di là di ogni immaginazione, per chi ha il coraggio di esplorare rotte sconosciute e di affrontare la paura dell'ignoto.  
Così l'acqua porta con sé anche l'impronta della morte e della trasformazione, simbolica e reale, il viaggio nel profondo del proprio essere al di sotto e al di là del livello della coscienza. 
L'onda più limpida porta via la sabbia dalla pelle e rende levigata la riva, come se mai alcun passo l'avesse mai percorsa, allora l'acqua viene a narrare la possibilità e la necessità della purificazione e dell'opportunità di un risveglio a nuova vita, sia a livello individuale, per esempio nel rito di battesimo, sia in una dimensione collettiva con i miti legati al diluvio. 
Nel simbolo dell'acqua lustrale ogni segno può essere lavato, e la terra tutta tornare alla purezza primigenia, prima di ogni torto, senza peccato, pacificata con il divino.

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