domenica 20 ottobre 2013

Disintossicare il corpo, disintossicare il cuore




Condividiamo con voi la traccia per una semplice pratica di meditazione, magari prima di uscire dal lavoro, appena arrivati a casa o per concludere la giornata,  in modo da pulire consapevolmente il nostro spazio interiore e disintossicare il nostro corpo e il nostro cuore da tutta la fatica e la tensione che talvolta sperimentiamo.

Può essere molto utile per noi metterci in ascolto, anche solo per cinque minuti, di quello che la giornata ha lasciato, emozioni, sentimenti, parole e nella quiete e nel silenzio osserviamo quello che ancora è rimasto della giornata, che ancora abita la nostra interiorità, coltivando dentro di noi l'attitudine del testimone non giudicante, senza necessità di combattere con quello che c’è dentro di noi in questo momento, né di giudicare quello che vediamo.


Ad ogni respiro immaginiamo di assorbire energia buona, morbida, positiva ed ogni volta che espiriamo diventiamo consapevoli che stiamo lasciando andare energia che non è più utile per noi.

Osserviamo questo scambio rotondo, naturale, senza ostacoli che porta dentro di noi nutrimento ed energia e libera nel mondo quello che per noi non è più fonte di nutrimento.
Seguiamo l'onda circolare del nostro respiro esattamente per come è in questo momento, ascoltiamo i suoni del mondo e la sottile vibrazione di fondo nello spazio tra un suono e l’altro.

E quando lo desideriamo immaginiamo di mettere davanti a noi la nostra giornata e semplicemente osservarla, osservare la concatenazione di immagini e pensieri, senza il desiderio di cambiare nulla, di mandare via nulla o di trattenere nulla.

Spettatori neutrali ed equanimi di ciò che si manifesta ed emerge in questo momento, nulla da cambiare, nulla da combattere, una calma e vasta presenza e ad ogni respiro possiamo immaginare di sorridere all’aria che ci viene a nutrire e sentire il nostro viso che si distende, si ammorbidisce mentre sorridiamo a questo momento e all’esatta forma che questo momento ha.

Qualunque immagine o pensiero può attraversarci senza incontrare ostacoli e possiamo perdonare noi stessi per gli inevitabili errori o cadute; e possiamo perdonare gli altri per gli inevitabili errori e cadute. Lasciamo che cresca nel nostro cuore la tenerezza per ciò che ha reso la nostra esperienza più faticosa del necessario.

Seguiamo il nostro respiro, magari è diventato molto piccolo e quasi impercettibile, lo seguiamo senza nulla da modificare e portiamo la nostra attenzione al piccolo spazio tra un respiro e l’altro, tutta la nostra attenzione in quel piccolo punto. 

L’aria che entra, l’aria che esce e il piccolo intervallo in cui non accade nulla.

Poi lentamente torniamo consapevoli del nostro corpo e di come sta in questo momento, possiamo fare piccoli movimenti di risveglio molto delicati, pieni di sorridente amorevolezza, fare qualche respiro profondo e allungarci, stiracchiarci e quando apriamo gli occhi osserviamo la luce che è cambiata, la luce fuori di noi, dopo aver visto la luce dentro di noi.

Andiamo nel mondo portando questa pace, il momento della meditazione è come un seme dentro di noi, ma i frutti della nostra meditazione sono per gli altri e questo può essere molto importante.

Noi possiamo essere i portatori di un frutto di pace e questo fa della nostra pratica una buona pratica.

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