martedì 17 settembre 2013

TROVARE LA STRADA - Fiabe e miti per riflettere sulle tracce - parte quarta

Madama Holle - leggi la fiaba per intero

Quarta ed ultima parte!

Quando la madre udì come si fosse guadagnata quella gran ricchezza, volle procurare la stessa fortuna all'altra figlia brutta e pigra. 
Anch'essa dovette sedersi accanto alla fonte e filare; e, per insanguinare la conocchia, si punse le dita cacciando la mano fra i rovi. Poi buttò la conocchia nella fonte e ci saltò dentro anche lei. 



Si trovò, come la sorella, sul bel prato, e seguì il medesimo sentiero. Quando giunse al forno, il pane gridò di nuovo: “Ah, tirami fuori, tirami fuori, se no brucio! Sono cotto da un pezzo!” Ma la pigrona rispose: “Come se avessi voglia di insudiciarmi!” e proseguì. 
Poi giunse al melo che gridò: “Ah, scuotimi, scuotimi! Noi mele siamo tutte mature!” Ma ella rispose: “Per l'appunto: potrebbe cadermene una in testa!” e proseguì per la sua strada. 
Quando giunse davanti alla casa di Madama Holle, non ebbe paura perché‚ già sapeva dei suoi dentoni, ed entrò subito a servizio da lei. 
Il primo giorno si sforzò di essere diligente, e obbedì a Madama Holle se questa le diceva qualcosa, perché‚ pensava a tutto l'oro che le avrebbe regalato; ma il secondo giorno incominciò già a poltrire e il terzo ancora di più: non voleva più alzarsi la mattina, faceva male il letto di Madama Holle e non lo scuoteva bene da far volare le piume. Madama Holle se ne stancò presto e la licenziò. 
La ragazza era ben contenta perché‚ si aspettava la pioggia d'oro. 
Madama Holle condusse anche lei al portone ma, quando la ragazza fu là sotto, invece dell'oro le rovesciò addosso un gran paiolo di pece. “Questo è il ringraziamento per i tuoi servigi,” disse Madama Holle, e chiuse il portone. 
Allora la pigrona arrivò a casa tutta coperta di pece e non riuscì più a liberarsene per tutta la vita. E il gallo sul pozzo, al vederla, gridò:
“Chicchirichì!Chicchirichì!
La nostra bimba sporca è ancora qui!”
E la pece le restò attaccata addosso e non volle andarsene finche visse.”
Fratelli Grimm

Per essere certi che le tappe evolutive siano state comprese molto bene, nella fiaba lo stesso percorso viene compiuto facendo tutti i passi sbagliati, perché sbagliato è il presupposto di partenza, cioè voler ottenere la ricompensa, l'altra fanciulla parte per  avere l'oro, non è interessata e presente a quello che incontra, a quello che potrebbe imparare, non è mossa dal cuore ma si preoccupa solo di ciò che può ottenere. 
Potremmo dire che è completamente sbilanciata verso il futuro e la natura della sua esperienza è solo un mezzo per un fine. 
Non parte da una chiamata necessaria, non è curiosa, non è stupita, non è spaventata, ogni emozione è assente, questo le impedisce la manifestazione luminosa del suo essere, anzi oscura la sua luce e la lascia coperta di una pece non così facile da lavare via. 
Così la fiaba ci dice anche che ogni viaggio di realizzazione è unico, ogni via è unica e l'emulazione non porta ad una pienezza del nostro essere, la presenza nel qui ed ora consente ai segnali di essere visti, agli alleati di arrivare, e alle tracce di essere riconosciute così che il nostro sentiero si manifesti ad ogni passo davanti a noi.

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