sabato 14 settembre 2013

TROVARE LA STRADA - fiabe e miti per riflettere sulle tracce - parte terza

Madama Holle - leggi la fiaba per intero

Proseguiamo con la terza parte...


“Finalmente arrivò a una casetta da cui spiava una vecchia con dei denti così lunghi che ella s'impaurì e voleva fuggire. 
Ma la vecchia le gridò: “Non aver paura, cara bambina, resta con me; se sbrigherai per bene tutte le faccende di casa, ti troverai contenta. 
Devi soltanto badare a rifarmi bene il letto e a sprimacciarlo con cura di modo che le piume volino. Allora sulla terra nevicherà. Io sono Madama Holle.” La vecchia le parlava con tanta bontà che la fanciulla accettò la proposta ed entrò al suo servizio. Provvedeva a ogni cosa con soddisfazione della padrona e le sprimacciava sempre il letto con molta energia. 



Perciò ella viveva bene con la vecchia: mai una parola aspra e tutti i giorni lesso e arrosto.”
L'incontro con la custode di questo mondo degli inferi richiede un animo coraggioso, l'apparenza feroce non deve ingannare, è il volto oscuro della Grande Madre, è l'anziana custode di saggezza. 
Madama Holle  è la signora della neve, conosce l’importanza del riposo silenzioso sotto la coltre bianca per poi fiorire e risvegliarsi, è la pausa di silenzio prima dell’intuizione creativa e ci ricorda di non aver paura del necessario ritiro in sé stessi, e non temere il lasciar andare parti di noi, il lasciarle morire per poter rifiorire di nuovo.
E’ necessario mettersi al suo servizio per imparare ed evolvere. 
Ogni umile gesto che la protagonista compie ha una ripercussione importante sull’equilibrio del tutto, e questo è un nutrimento che la rafforza. 

“Rimase con Madama Holle per un certo periodo di tempo, poi il suo cuore si fece triste e, anche se lì stava mille volte meglio che a casa, provava tuttavia desiderio di tornarvi. 
Finalmente disse alla vecchia: “Sento nostalgia di casa mia e, anche se qui sto tanto bene, non posso rimanere.” Madama Holle disse: “Hai ragione, e poiché‚ mi hai servita così fedelmente, ti riporterò su io stessa.” 
La prese per mano e la condusse davanti a un grosso portone. 
Il portone fu aperto e, mentre la fanciulla era là sotto, cadde una gran pioggia d'oro, e l'oro le rimase attaccato e la ricoprì tutta. “Te lo sei meritato perché‚ sei stata così diligente,” disse Madama Holle, e le rese anche la conocchia che le era caduta nella fontana. 
Poi il portone fu chiuso e la fanciulla si trovò sulla terra non lontano dalla casa di sua madre; e quando entrò nel cortile, il gallo sul pozzo strillò:
“Chicchirichì!Chicchirichì!
La nostra bimba d'oro è ancora qui!”
Poi andò dalla madre e, poiché‚ si presentò tutta ricoperta d'oro, fu accolta benevolmente.

Il lavoro alchemico di trasformazione progredisce fino a che la fanciulla decide che è forte abbastanza da provare nostalgia di casa, della realtà e dei legami che prima erano solo fonte di sofferenza.
Le viene restituita la conocchia, ritorna la possibilità di tessere la propria vita ed in più il segno della sua trasformazione profonda è la pioggia d’oro che la fa risplendere, in alcune versioni di questa fiaba addirittura ogni sua parola si trasforma in pietre preziose, il ritorno alla realtà ordinaria è annunciato dal Gallo, simbolo di resurrezione.

A lunedì per la quarta ed ultima parte.
Buona domenica!

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