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L'albero degli Antenati
Acquerello di Pina Daniele
Essere soli nel mondo, essere individui separati dagli altri, essere i migliori, i più forti, tutte queste realtà attraversano la vita e le giornate, tutte creano dolore e sofferenza. Come posso sentirmi solo e felice, separato e soddisfatto, amato dagli altri se mi sento lontano o in pericolo. 
Tutte queste affermazioni vengono rinforzate dall'educazione, dalle esperienze. 
Già nella scuola insegniamo ai bambini che è più importante il risultato che il processo, più il voto che la curiosità, più l'adattamento che la creatività. 
E nella vita degli adulti promuoviamo la scalata solitaria, la competizione, l'essere i primi, i più bravi, i più furbi, i più ricchi, nonostante sia chiaro anche ai giornali di gossip che niente di questo ha a che fare con la felicità o con la serenità interiore.
Ma la scienza comincia a dire qualcosa di nuovo, a riconoscere un legame e una connessione negli elementi naturali. Come può l'uomo essere a tal punto diverso da non rientrare in questa grande rete che lega le stelle, le nuvole, ogni animale ed ogni erba in una delicata danza. 
Per quale terribile inganno possiamo sentirci esclusi dall'abbraccio dell'universo. 
Solo il nostro ego continua a raccontare la diversità come separazione. 
C' è stato un tempo in cui non era neanche immaginabile sentirsi esclusi dalla collettività e sentirsi diversi ed estranei al ritmo e all'equilibrio dell'ecosistema, sentirsi disinteressati all'andamento delle piogge o indifferenti alla purezza della terra e dell'acqua.
Nella realtà profonda da tutto questo dipende ancora la nostra vita ed il nostro benessere, ed è come una follia collettiva essersene dimenticati, come se nelle nostre città l'andamento delle stagioni non incidesse più sulla sicurezza della vita individuale, come se il legame con i nostri simili non continuasse ad essere il fondamento del patto sociale.
È soltanto quando accade l'imprevisto che nella vita ci risvegliamo alla fragilità della solitudine ed alla precarietà delle certezze di un mondo fondato sul profitto. 
Nel profondo nulla dei nostri bisogni è cambiato, la qualità della nostra esperienza esistenziale cambia radicalmente se l'ambiente in cui viviamo e lavoriamo è amorevole ed accogliente, quando siamo amati esattamente per ciò che siamo e non usati per produrre ricchezza, quando siamo circondati di bellezza ed armonia, quando il nostro gatto ci fa le fusa o il nostro cane festeggia il nostro ritorno a casa, quando ci abbracciano e sentiamo il calore dell'amore. 
Nel profondo nulla del nostro bisogno è diverso, non c'è altro che ci riempia di vita e di gioia che essere circondati da amore e pace, nessun giro di shopping a budget illimitato che possa nutrire nello stesso modo la nostra anima. Lo sentiamo, lo riconosciamo e cadiamo lo stesso nell'inganno di una realtà costruita e fondata  sull'ego e sui suoi piccoli bisogni; sentirsi in corsa contro tutti gli altri, incalzati da obiettivi che non ci renderanno persone più piene e felici, obbligati ad accumulare più denaro, più potere, più amanti, più riconoscimenti, a scapito di noi stessi, negando il nostro compito esistenziale, rinunciando ai sogni e alla tenerezza; avere più di tutto e barattare l'immateriale con il materiale, ciò che resta con quello che dura una stagione, sperando che ad un certo punto della corsa il cuore sia pieno di una gioia che in realtà abita altrove.
Che responsabilità abbiamo per aver creduto a tutto questo e che opportunità si aprono davanti a noi quando ci risvegliamo a noi stessi. 
Abbiamo ceduto un potere che è il momento di far tornare a casa, al centro esatto del nostro essere, dove conosciamo bene quello che è importante: non il possesso ma la condivisione, come quando da piccoli non c'era nessuna grazia ad avere un pallone se non c'era nessuno disposto a giocare con noi.
Possiamo cambiare le regole, perché queste regole sono spigolose e folli e si ritorcono contro i creatori.
Queste regole non si modificano nella mente, perché è la mente razionale che le ha costruite, che le sostiene e le alimenta, queste regole si possono cambiare solo partendo dal cuore, dalle emozioni percepite nel cuore, il cambiamento si alimenta come un seme dentro di noi, si risveglia nel silenzio di un tempo fuori dal tempo ordinario, quando ogni altro stimolo, suono o spinta si acquieta ed è possibile sentire la connessione sottile con l'equilibrio e la bellezza di tutto quello che ci circonda, provare una tenerezza infinita per le piccole creature che dipendono dalle nostre scelte, far emergere l'amorevolezza per le grandi secolari foreste che dipendono dalla nostra saggezza, per ogni animale che sacrifichiamo inutilmente e senza onore all'avidità del consumo, che alleviamo senza compassione e rendiamo un oggetto sugli scaffali di milioni di market.
La follia dell'ego ci ha posto in cima alla piramide della creazione, signori incontrastati di questo verde pianeta, giudici di vita e di morte per tutti quelli che abbiamo posto ai gradini più bassi, o considerato elementi inanimati ed inerti. 
Credo che la forma della creazione non sia proprio una piramide ma che assomigli di più ad un cerchio, un anello vivo e percorso di luce ed energia che alimenta la forza e la vita in ogni sua parte, sullo stesso piano, nello stesso modo, con la stessa forza e, credo, che eliminare una parte, erodere lo spessore dell'anello coinvolga l'equilibrio e la vita dei molti e che nessuno può dirsi indifferente a questo.
Nell'antichità in Africa quando veniva scavata una miniera per estrarre il minerale necessario alla comunità, all'esaurimento del filone ogni galleria, ogni ferita nel corpo della Madre Terra tornava ad essere riempita, sigillata nuovamente affinché l'equilibrio venisse ristabilito.
Il nostro passaggio sulla terra, ogni nostro passo, potrebbe portare nello stesso modo equilibrio, armonia, rispetto per l'ospitalità che riceviamo e ricchezza vera per chi arriverà dopo di noi, la ricchezza che non passa ma cresce, si moltiplica, diventa verde e nuova ad ogni stagione.
Fermarsi a meditare sulla connessione crea porte per la realtà del legame con il tutto. Fermarsi a ringraziare Madre Terra per i doni illimitati che ci circondano ogni giorno alimenta nel nostro cuore l'umiltà luminosa di essere parte della vita e non più l'unica solitaria vita degna di considerazione.
Scritto da Pina Daniele

1 commento:

  1. Buongiorno a tutti, ritengo sia opportuno dire qualcosina sul Sig. Di Loreto Luca.
    Ho visto con i miei occhi il suo orrido modo di lavorare, non è un lavoro inventare malattie solo ed esclusivamente per far soldi. Facendo impazzire (letteralmente), non persone, ma BAMBINI sanissimi! Tali azioni verso questi piccoli esseri indifesi vanno contro ogni diritto sull'uomo. Persone come Luca Di Loreto e moltissimi altri suoi colleghi sono davvero gente ignobile, egoista, dispatica e insensibile. Creano seri danni a bambini, impedendo a quest'ultimi di frequentare una scuola come tutti e di avere un'istruzione adeguata. Gli tolgono il DIRITTO ALLO STUDIO!!! Per non parlare che il Sig. Di Loreto non riesce a comprendere praticamente nulla di un bambino, inoltre gli mancano delle banali basi scientifiche, banali ma molto importanti!
    Non vado oltre, spero che questa orribile persona che si spaccia per Dottore la smetta nell'IMMEDIATO di compiere le orribili azioni che compie ogni giorno.
    Mi auguro di averla fatta pensare.
    Arrivederci

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